domenica 13 ottobre 2024

Giorgio Feliciano (di Ciccio) nel 1987, vestito come San Vincenzo per voto e portato in processione sulla vara insieme al santo


 

PAESAGGIO AUTUNNALE


 

PAESAGGIO AUTUNNALE

La stagione avanza lasciando dietro di noi una lunga scia di bei ricordi estivi. Sembra però, che l'estate ancora voglia persistere con le sue calde giornate, il bel tempo, i suoi caldi colori e le sue sfumature che determinano il periodo del cambiamento stagionale paesaggistico: contemplativo e appagante. Il colore giallo delle foglie che cadono, il verde degli ulivi e degli agrumeti e il rosso ramato dei vigneti, al primo impatto inonda la nostra visione e il contrasto che provoca, circonda e affusca di bellezza la visuale del nostro paese. Messignadi si spopola e le persone si preparano al lavoro dei campi, intenti a rubare il tepore degli ultimi raggi di sole, lasciando nelle strade quasi vuote del villaggio storie tristi ed eventi lieti. Gli adulti esausti dal lavoro dei campi la sera rientrano a casa e si ritemprano dalla fatica del giorno, riempendo con la loro presenza le vie e le case unendosi alla propria famiglia. Dei bambini e dei ragazzi che prima si rincorrevano festosi, giocando nei vicoli, nelle strette viuzze e lungo le strade che ora sembrano deserte, esiste la loro presenza ormai soltanto nelle case. I bambini vanno a scuola, lo studio e le varie attività li tengono impegnati tutto il giorno. Messignadi, il paesino che noi amiamo, continua ad andare avanti con i suoi silenzi che portano i segni di civiltà fatta di saggezza, di sentimenti semplici e di laboriosità, noti a tutti da sempre.

GIUSEPPINA CONDELLO TUCCI

domenica 22 settembre 2024

L'ASILO “MARIA IMMACOLATA” DI MESSIGNADI

L'ASILO “MARIA IMMACOLATA” DI MESSIGNADI

Nella cornice ormai usurata dal tempo, appesa al muro dei miei ricordi, conservo gelosamente un periodo della mia infanzia, bello e gioioso, quello dell'asilo infantile “Maria Immacolata”. Ideato inizialmente dalla signorina Carmela Lando, il difetto visivo che aveva non le ha impedito di pensare a fare qualcosa di importante per il bene del paese, ma soprattutto per i bambini che avevano bisogno di formazione per un loro avvenire migliore. I fatti narrano che la signorina Lando fonda un “giardino d'infanzia” a Messignadi e l'apertura ufficiale avvenne il primo di giugno dell'anno 1936, nei locali in disuso delle vecchie scuole elementari. La gestione veniva affidata a vari prelati, tra questi un nostro compaesano, nipote di mia nonna Maria, monsignor Antonino Pardo, parroco nella Chiesa dello Spirito Santo di Reggio Calabria. Nel 1952 il nuovo parroco don Carmelo Caruso prende possesso della parrocchia di Messignadi e stabilisce che si dovesse costruire un asilo più grande e confortevole per i piccoli, ma anche per i grandi che volevano imparare attività varie, e perciò venne costituito un laboratorio adeguato. L'opera supportata dai politici locali di allora e dalla benevolenza di tanti benefattori volge al termine. Arrivano anche le Suore della Carità di Santa Giovanna Antida Thouret: suor Gesuina superiora, suor Maria Teresa maestra e giardiniera, suor Maria Addolorata maestra del laboratorio ed insegnante di musica e di canto. Per i vari eventi che si sovrapponevano, le suore pazientemente ci preparavano alle recite, ci davano un copione da studiare; i gesti, le movenze e le pause erano dirette e dettate da loro. Il grande palco, le belle coreografie e i costumi erano di grande effetto. Io assieme a una mia cara amica d'infanzia eravamo spesso le protagoniste: Nunziatina De Gori, diventata poi suor Annunziata che si è distinta nella sua carriera religiosa per la sua capacità intellettiva e per il suo impegno profuso nel sociale, ricoprendo incarichi di grande e prestigioso rilievo in Italia e all'estero. L'inaugurazione della stele con la Madonnina, posta al centro del giardino del nuovo asilo, mi ricorda l'atto di consacrazione a Maria Immacolata, che ho recitato a memoria davanti ad una folla enorme di persone. L'asilo è stato un periodo molto importante per la nostra crescita, le suore ci hanno insegnato le buone maniere e ci hanno formato ad affrontare la nostra vita futura con amore e umiltà.

GIUSEPPINA CONDELLO TUCCI                             





 

mercoledì 4 settembre 2024

Messignadi – Polsi Pellegrinaggio di fede che dura da secoli (di Tina Scarcella)

Messignadi – Polsi

Pellegrinaggio di fede che dura da secoli


Tra i santuari mariani più venerati ed importanti della Calabria c’è senza dubbio quello aspromontano dedicato alla Madonna di Polsi.

Ogni anno, dal 31 agosto al 2 settembre, si celebra la festa più attesa della Calabria che accoglie molti pellegrini in un luogo impervio e ricco di suggestione per celebrare l’amatissima Madonna della Montagna. Tra le migliaia di pellegrini che ogni anno accorrono al Santuario di Polsi, vi è la nostra comunità messignadese.

I preparativi iniziano già dopo la festa di San Rocco (16 Agosto), organizzati dal procuratore Giuseppe Barbaro e da un vasto numero di giovani che collaborano attivamente con lui. Per le strade si iniziano ad udire i canti devozionali di Maria e si comincia ad organizzare il pellegrinaggio, sia esso a piedi o in macchina nei vari quartieri del paese.

Il 24 agosto inizia la novena fino al 1 Settembre. Alla “Timpa” alle ore 21:30 si recita il S.Rosario e si intona qualche canto.

Il pomeriggio del 30 Agosto, sempre lì alla Timpa, da sempre considerato luogo di ritrovo per la partenza verso Polsi, si inizia ad addobbare la piazzetta perché alle 21:30, don Francesco deve celebrare la Santa Messa in preparazione al pellegrinaggio. E allora alle 21:00 con suor Maria Grazia iniziamo la recita del Santo Rosario e all’arrivo del Parroco, ci poniamo in atteggiamento di silenzio e preghiera e ci prepariamo all’ascolto e all’incontro con il Signore. A fine celebrazione ringraziamo la Vergine Maria e ci prepariamo al grande giorno della partenza.

31 agosto: fervono i preparativi, i suoni di organetto, zampogna e tamburello risuonano nell’aria, i ragazzi che andranno in moto iniziano a sfilare indossando foulard e magliette votive, per le strade si sente il profumo di “melangiani chini, pipi rrustuti e cutuletti”, bisogna portare le provviste necessarie!!!

La partenza a piedi è ormai vicina... sono le 19:00, si comincia a radunare la gente… anche dai paesi limitrofi, la gente accorre per partecipare al pellegrinaggio della carovana a piedi di Messignadi. E allora si da il benvenuto ai nostri fratelli, li si accoglie in allegria e con cuore aperto. Si approfondiscono nuove amicizie e nuove conoscenze. Arriva il nostro caro parroco don Francesco, pronto a consegnare lo stendardo che ci accompagnerà lungo il percorso... riuniti con spirito di unione, affetto, convivialità e accomunati da un senso unico di appartenenza a Maria, colei che è Madre di tutte le madri, scende sulla carovana dei devoti e su quanti raggiungeranno la santa vallata di Polsi, la santa benedizione... “Un solo grido, una sola voce, ieri, oggi e sempre evviva Maria” annuncia don Francesco e si parte.

Il cammino è lungo, 12 ore ci separano da Lei, ma carichi di fede e devozione, non ci spaventa né il freddo, né il buio, percorriamo le montagne senza pensarci, tra preghiere, canti e rosari, tra tarantelle, risate e chiacchere, tra un panino e un bicchiere d’acqua fresca dalle fontane che troviamo lungo la via, arriva silenziosamente l’alba del nuovo giorno, che ci accompagnerà ai piedi della Santa Vergine.

Al fiume poco distante dal santuario, ci si rigenera e si aspetta l’arrivo di tutta la carovana. Veniamo raggiunti dai paesani che ci hanno accompagnato durante tutta la notte e ci hanno sostenuto ove necessario.

È arrivato il momento di raggiungere Maria.

Don Francesco, sempre presente, fa capolinea alla carovana. “W Maria” si acclama, si applaude, si canta e si suona e finalmente si varca la soglia della Chiesa. Ed è lì l’emozione più grande, quando il tuo sguardo incrocia quello di Maria, quando non riesci a trattenere più l’emozione, quando senti dentro di te quella sensazione di benessere e di pace che solo Lei può donarti. Inginocchiati e prostrati al suo santo altare, ringraziamo la santa Vergine, Le chiediamo aiuto ad intercedere presso l’Altissimo e tra lamenti e penitenze, chiediamo la grazia offrendo alla Vergine ex voto. La voce melodica della nostra Giulia Scarcella riecheggia nella santa Chiesa, a Maria Regina della montagna di Polsi, vengono dedicati canti mariani.

La festa culmina nella notte tra l’1 e il 2 settembre, quando si svolge una lunga veglia animata da preghiere, litanie e antichi canti.

All'alba di giorno 2, si celebra una prima Messa, a seguire, più tardi, dopo la celebrazione Eucaristica svolta nell’atrio antistante la chiesa, a metà mattina, c’è la tradizionale processione della Madonna di Polsi, nella quale la statua viene portata a spalla dai confratelli pescatori di Bagnara, che nell'ultimo tratto procedono correndo.

“Polsi appartiene a tutti noi, Polsi è un luogo di speranza, preserviamolo insieme”... così afferma monsignor Francesco Oliva durante l’omelia accompagnato, quest’anno, dal nostro vescovo Giuseppe Alberti, della diocesi Oppido-Palmi.

Arriva il momento dei saluti, quello più triste e s’intona:“arrivederci Madonna mia e vi saluta lu vostru servu, e vi saluta pe strata e pe via, arrivederci Madonna mia e vi saluta la notti e lu iornu e pe nn’atrannu nu bellu ritornu.”

La certezza di ritornare in quel luogo santo, l’anno a venire, ci dà la forza necessaria per ripartire carichi di fede e di speranza. E allora si rientra in paese.

All’arrivo, da lontano si origliano i clacson delle moto, delle macchine e dei camion e i canti echeggiano..

“Stannu rrivandu i Pozzari” si borbotta, e ci si butta per le strade ad accogliere l’arrivo dei pellegrini. Il raduno in piazza per l’ultimo saluto e la tarantella fanno da cornice a quei giorni trascorsi in presenza della nostra mamma celeste, Maria Santissima di Polsi e dopo, si rientra, ognuno per le proprie case.

La nostra devozione alla Vergine Maria non termina giorno 2 Settembre alla fine dei festeggiamenti, ma è proprio da qui che alimentati dal desiderio di conoscere sempre più Gesù, veniamo spronati a rafforzare la nostra fede grazie alla nostra guida spirituale don Francesco De Felice e alle nostre amate suore della carità, nonchè suor Giovanna e suor Maria Grazia.

Maria è l'umile serva del Signore, il modello perfetto da imitare per metterci davvero alla sequela di Gesù.

Se onoreremo Maria con amore sincero dalle sue mani accoglieremo Gesù, il Figlio di Dio, per incontrarlo, conoscerlo, amarlo e seguirlo con un impegno personale in stretta unione e comunione con i Pastori della sua Chiesa.


Messignadi 03.09.2024


Tina Scarcella





 

Messignadi – Polsi Pellegrinaggio di fede che dura da secoli (immagini varie)








 

lunedì 26 agosto 2024

PELLEGRINAGGIO A POLSI 2024

 


PELLEGRINAGGIO A POLSI 2024


Come ogni anno la comunità messignadese si prepara in questo periodo ad andare a Polsi. La nostra gente è molto devota alla Madonna, tempo or sono è venuta Lei in mezzo a noi. Molti chilometri separano il nostro paese da Polsi, situato in una vallata aspromontana, impervia e difficoltosa da raggiungere. La Madonna ha voluto che la sua dimora fosse lì, in mezzo a quella montagna. Sentieri montuosi, scoscese e tortuose sono le difficoltà che i fedeli dovranno affrontare appiedati per raggiungerla e omaggiarla. Ci si avvia di sera, il tragitto da percorrere è lungo, si innalzano a Lei canti e preghiere. Ogni tanto qualche breve sosta e si continua il cammino tracciato fino a raggiungere il santuario dove la Madonna, la nostra madre celeste, li sta aspettando. Una calca umana si affolla intorno a Lei, vuole toccarla e salutarla. La stanchezza piano piano si affievolisce e in silenzioso raccoglimento i pellegrini seguono la santa messa, chiedendo umilmente alla Santa Vergine le grazie a loro necessarie. La visita a Maria di Polsi volge al termine, quindi con grande rammarico e tristezza ci si prepara a ritornare a casa. Dopo una breve sosta per un fugace rifocillamento si riprende la via del ritorno, i pellegrini sono stanchi, ma felici per l'opportunità che hanno avuto. Ringraziano la Santa Vergine offrendole i sacrifici che hanno fatto per raggiungerla calcando montagne e sentieri pericolosi e si augurano di poter ritornare l'anno prossimo.


GIUSEPPINA CONDELLO TUCCI

mercoledì 21 agosto 2024

PAGINA DI UN DIARIO

 


PAGINA DI UN DIARIO

Ero una bambina, ricordo con gioia le feste organizzate in onore di San Vincenzo Ferreri. La mia mamma, per l'occasione, mi faceva indossare il vestitino nuovo, cucito dalla Geraldina a Oppido Mamertina, tra i capelli mi metteva un fiocchetto ed ero pronta per la santa messa delle ore undici e la processione serale. Tutti i bambini e i grandi appartenenti all'Azione cattolica sfilavano davanti alla statua del santo, dopo le autorità di quel periodo, poi c'era la banda musicale e infine veniva tutto il popolo messignadese. In silenzioso raccoglimento si procedeva per le vie del paese, ogni tanto la signorina Lando innalzava canti e lodi. Dai balconi le persone inserivano al dito di San Vincenzo banconote e oro. Partecipare a tutte le funzioni religiose che man mano si svolgevano mi dava immensa felicità. I parenti (tra cui mio nonno Luigi) che presenziavano, le bancarelle, le giostre, i giganti, le luminarie, il palco in piazza Salvatore Rosa erano per noi piccoli un sogno che veniva realizzato guardandolo con gli occhi dell'innocenza. La serata si concludeva con il concerto della banda di Francavilla Fontana, il direttore d'orchestra eseguiva brani classici che i presenti gradivano e apprezzavano molto. Nell'intervallo mi davano il compito di salire sul palco con un mazzo di fiori e di ripetere ad alta voce al direttore d'orchestra: “Il popolo di Messignadi vi offre questo mazzo di fiori”, frase che ancora mi è rimasta impressa. La nottata si concludeva con i fuochi artificiali e la cosiddetta “cascia infernale”. Non è cambiata la prassi, le festività in onore di San Vincenzo nel corso degli anni sono divenute una vera e propria tradizione da rispettare. Grandi avvenimenti religiosi quest'anno si sono susseguiti: bellissimi festeggiamenti organizzati con maestria e destrezza da un comitato giovane, presieduto da Francesco Riganò con l'attenta collaborazione del nostro parroco don Francesco De Felice.

GIUSEPPINA CONDELLO TUCCI