venerdì 28 luglio 2023

SPLENDIDA PARENTESI ESTIVA A MESSIGNADI


 

SPLENDIDA PARENTESI ESTIVA A MESSIGNADI


L'estate è un meraviglioso periodo per il nostro amato Messignadi, situato ai piedi della montagna, immerso nel verde dei campi e all'ombra degli ulivi e allietato dal cinguettio degli uccelli e dal canto delle cicale. Il paesello ci offre un momento di vacanze serene, riposo, tranquillità, passeggiate nella natura, cucina tradizionale e svaghi diversi. L'azzurro del cielo si confonde con l'azzurro del mare e ci accarezza da lontano. Ricordi e realtà s'intrecciano e si confondono tra di loro. Le notti limpide, il cielo stellato e la luna che rischiara il creato sembrano un quadro dipinto da un famoso pittore. La frescura che s'innalza in modo lento ti avvolge, ti sfiora e ti fa addormentare dolcemente. Al risveglio il profumo del caffè che si espande dalle case accanto ti inebria e l'odore del pane appena sfornato ti porta indietro nel tempo a quando vivevano le nostre nonne. Moltissimi sono i nostri compaesani che ritornano anche se per pochi giorni per ritrovare i parenti, godersi le tradizioni, le bellezze naturali, l'aria pulita e l'acqua fresca che sgorga dalle fontane pubbliche. Il relax, le camminate, il saluto e il calore della gente, la musica di Radio Emme Calabria e gli eventi che si susseguono assicurano ai paesani la più totale spensieratezza. L'evento più importante che viene meticolosamente preparato in tutti i dettagli per diverso tempo da un comitato preposto sono i festeggiamenti in onore di San Vincenzo Ferreri, che vengono seguiti dal vivo o sui social da tutti i Messignadesi sparsi per il mondo. Come ogni cosa bella il mese d'agosto termina e tanti con un po' di tristezza lasciano Messignadi, per ritornare alla loro quotidianità e al loro lavoro, salutando a malincuore il paesino natio.

GIUSEPPINA CONDELLO TUCCI

sabato 15 luglio 2023

QUEL PONTE... (LONTANI RICORDI)

 


QUEL PONTE... (LONTANI RICORDI)

Eravamo adolescenti piene di gioia e spensieratezza e ogni mattina presto ci accingevamo a partire per recarci a scuola. Esattamente la nostra meta era la scuola media di Oppido Mamertina. I mezzi di trasporto erano scarsi e noi fanciullette dovevamo arrangiarci con mezzi di fortuna o in alternativa raggiungere l'edificio scolastico a piedi. Persone molto gentili che ci offrivano ogni tanto un passaggio in auto ce n'erano, mi ricordo con affetto tra questi il medico del paese di allora, il dott. Polimeni. Eravamo delle bambine compagne di scuola, ma anche molto amiche tra di noi, che felici ogni mattina presto s'incamminavano per arrivare puntualissime. Rammento come se fosse oggi che partivamo dalla zona della Timpa (località di Messignadi) incoscienti, ma tranquille del tragitto che dovevamo affrontare. La stradina era disastrata, rovinata dalle intemperie, piena di rovi ed erbacce, ogni tanto dovevamo procedere in fila indiana perché dovevano passare i muli carichi di olive. Nella campagne (o fondi agricoli) circostanti le lavoratrici erano già all'opera nella raccolta delle olive (oggi il lavoro è più facilitato). La stradina tortuosa ci portava ad attraversare salite e discese, giunte al ponticello facevamo una breve sosta in quanto eravamo un po' stanche, la salita che ci accingevamo ad affrontare era molto ripida. Il ponte univa le due sponde (la frazione Messignadi con il centro abitato di Oppido) da una fiumara spesso priva d'acqua. Quanti interventi si sarebbero dovuti porre in essere già da allora vista la pericolosità poiché a quei tempi la maggior parte delle persone attraversava il ponte e quelle stradine, era l'unico modo per raggiungere i principali servizi situati nell'abitato oppidese.

Caro ponte ti ricordo con molto affetto, da allora non ti ho più rivisto, non ti ho più attraversato, ma rimani indelebile nel mio cuore, spesso mi chiedo come sarai ridotto adesso.

GIUSEPPINA CONDELLO TUCCI