giovedì 28 febbraio 2013

Pioggia di sangue documento dell'Accademia Pontificia



TOMO XLIV - ANNO XLIV (1890-1891)
Protettore S.E.R.ma il Card. Luigi Oreglia di S. Stefano, Camerlengo di S. R. C.
Presidente Conte Ab. Francesco Castracane degli Antelminelli
Segretario Comm. Prof. Michele Stefano De Rossi
Vice Segretario P. Giuseppe Lais.
COMITATO ACCADEMICO
Conte Ab. F. Castracane. Prof. M. S. de Rossi.
Prof. M. Azzarelli. P, F. S. Provenzali. P. G. S. Ferrari.
COMMlSSiONE DI CENSURA
Principe D. B. Boncompagni. Prof. A. Statuti,
P. G. S. Ferrari. P. F. S. Provenzali.
Tesoriere P. G. S. Ferrari.
ATTI DELLA “ACCADEMIA PONTIFICIA DEI NUOVI LINCEI” 1890-1891
SESSIONE I- DEL 11 DICEMBRE I890
PRESIDENZA DEL SIG. CONTE AB. FRANCESCO CASTRACANE DEGLI ANTELMINELLI
Pag.28 L - Pioggia di sangue
In un villaggio detto Messignadi, distante circa 4 km. da Oppido Mamertina, nella Provincia di Reggio Calabria, il giorno 15 Maggio gli abitanti, prima alle 4 e mezzo pom. circa, e poi alle 5, si accorsero della caduta di una leggera pioggia consistente in goccette di color sangue-rutilante, vedendosene cadere sulle proprie persone, sulle pietre de'selciati, sulle foglie e sugli steli delle piante, sui vignetì, sugli oliveti ecc., per circa tre minuti in ciascuna delle due volte.
La popolazione subì un gran panico. Accorsero anche i RR. Carabinieri (era di di festa, l’Ascensione di N. S.), per assicurarsi della natura dei fatto, e ne rimasero certi per propria esperienza ; giacché , durante la seconda pioggia, videro le gocce di sangue cadere sulle loro mani distese. I fenomeni, che precedettero ed accompagnarono la pioggia, furono : il Vento
di SSE dalla sera del giorno l1 fino alla mattina del 12, con intensità 4 e colla velocità oraria di 45 km. D’allora in poi il vento dominante era del 4 quadrante, con intensità 1 e con velocità di 4 km. circa, nell'ora del fenomeno l'aria era calma, sebbene fosca, anzi caliginosa ai monti soprastanti al villaggio; e si osservò che la caduta della pioggia in direzione di una nube nera, che attraversava l'atmosfera da W ad E , e che nel tempo del fenomeno trovavasi sullo zenit del paese. L'area occupata dalle gocce della pioggia, non però dappertutto ugualmente, era di circa 2 km. q. La mattina del 15 in Oppido , che trovasi a NE del villaggio, vi fu pioggia con vento W| e nel villaggio piovve, ma meno che ad Oppido, nelle ore antimeridiane. La pioggia sanguigna fu senz'acqua.Debbo quest'accurata relazione all'egregio Sig. Direttore dell'Osservatorio Meteorologico di Oppido Mamertina, Canonico Domenico Virdia. Le circostanze in essa esposte sono cosi chiare e precise, che non lasciano alcun dubbio sulla verità del fatto. Tuttavia essendo insorti dei dubbi per parte di alcuni sull’ autenticità dell’avvenimento, mi rivolsi di nuovo allo stesso Direttore di cui mi era nota per molte prove la diligenza e lo scrupolo in queste ricerche, affinchè volesse meglio assicurarsi dell'avvenuto. Il Virdia infatti fece distendere una nuova relazione, che non differisce quasi dalla precedente e dalla gente stessa del paese: la qual relazione, debitamente legalizzata e firmata da quaranta testimoni oculari d'ogni condizione tra i notabili e più intelligenti del luogo, m'inviò più tardi. Oltre a ciò, nello scorso Settembre egli vi aggiunse la testimonianza ufficiale dello stesso Maresciallo Comandante la Stazione dei RR. Carabinieri di Oppido Mamertina, a cui appartenevano i due Carabinieri testimoni del fatto. Dopo tutto ciò non è più permesso alcun dubbio ragionevole sul riportato avvenimento.
«Scuola diPerfezionamento nell'Igiene Pubblica.Direzione.
Da Roma, 25 Giugno 1890.L'esame delle macchie rosso-brune, anzi di color caffè, depositate sopra scissi e foglie» in seguito ad una pioggia di sangue, ha dimostrato che esse sono costituite propriamente di sangue. Le goccioline essiccate sono della grandezza che varia da i a 4 mm. di diametro. Si presentano sotto forma di pellicole alquanto aggrinzate, alcune delle quali si rialzano nei bordi, e mostrano anche di staccarsi completamente. Tutti gli altri caratteri fisici sono di macchie di sangue essiccato. Distaccata un poco di sostanza ed esposta al calore su lamina di platino, dapprima si rigonfia, poi emana odore di corno bruciato (sostanza azotata), s'infiamma finalmente, si consuma il carbone e lascia un lieve residuo terroso giallo sporco. Questo residuo dà distintamente le reazioni del ferro. jMàt'-e utnt uàooùU porzione della sostanza, trattata convenientemente oiUit» ài ^tiuk"» ed acido acetico glaciale, forni splendidamente i criuiili • aàtfit^**^^'^ di emina luiaimttoitf «n* altra piccola porzione di pellicola staccata, trattata tua soìusiuaie dì potassa al 26 per loo, secondo il metodo di Menilin, sii wcroscopio i globuli rossi nucleati (globuli sanguigni d*uc« irxibAÒilnicnlc di piccione?)
Da questa relazione risulta indubitato che la pioggia di cui parliamo fu vera pioggia di sangue; fatto non tanto facile ad avverarsi. L’ìnterpretazione di di questo fenomeno non è a prima vista tanto agevole.