domenica 14 maggio 2023

LA STATUA DELLA MADONNA DI POLSI A MESSIGNADI

 


LA STATUA DELLA MADONNA DI POLSI A MESSIGNADI 

(7-8-9 maggio 2023)


Siamo giunti al paese dopo essere stati informati del grande evento dalla nostra diligentissima e appassionata collaboratrice oltre che moderatrice Tina Scarcella. La statua della Madonna di Polsi, proveniente da Oppido Mamertina, è stata portata a Messignadi in mezzo a noi il giorno domenica 7 maggio. Tutta la comunità messignadese particolarmente devota alla Santa Vergine, si è preparata ad accoglierla con l'amore che solo lei sa dare e dimostrare, è tradizione che ogni anno il primo settembre il paesino si svuota poiché i tanti fedeli si recano in pellegrinaggio al santuario mariano di Polsi a piedi, attraversando durante la notte i rigidi sentieri di montagna.

Sono stata molto colpita ed estasiata appena arrivata dalla felicità che scaturiva dal cuore delle persone occupate ad abbellire le strade del centro abitato con drappi, fiocchi, bandierine e palloncini rigorosamente di colore bianco e azzurro, nonostante l'instabilità delle condizioni climatiche. Elementi che colpiscono e fanno riflettere anche tutti coloro che arrivano da fuori del paese, quanta fede si nasconde ma traspare dalla gente: le veglie di preghiera, i canti religiosi si sono susseguiti costantemente in onore di Maria Santissima. I moltissimi fedeli hanno dato vita ad una suggestiva processione per le vie del paese accompagnata dalla musica, dai canti e dalle preghiere. Le serate oltre alla veglie di preghiera sono state accompagnate dall'esecuzione di musiche tradizionali, la sera di lunedì 8 maggio si sono esibiti in piazza Torricelli anche i nostri validissimi musicisti del gruppo etnico Novataranta nonostante il tempo minacciasse la pioggia.

Io personalmente come amministratrice di “MESSIGNADI nel tempo e nel mondo” ringrazio vivamente per tutto il lavoro svolto, l'impegno profuso e la grande passione dimostrata sia il nostro parroco don Francesco che il comitato organizzatore e naturalmente tutti i miei compaesani che anche nel loro piccolo hanno contribuito a rendere splendido e indimenticabile questo importantissimo evento che ci ha reso un'unica e grande famiglia, unita nella fede e nella devozione verso la Santa Madre.


GIUSEPPINA CONDELLO TUCCI


lunedì 12 dicembre 2022

Giuseppe Madafferi, un sogno che diventa realtà


 

GIUSEPPE MADAFFERI, UN SOGNO CHE DIVENTA REALTA'


Immerso tra il verde degli ulivi, l'aria salubre e il profumo dei fiori, Messignadi è un piccolo paese rimasto sempre nel cuore di chi vi è nato e cresciuto. Si distingue per le sue tradizioni, per la sua storia e per i suoi abitanti, questi ultimi veramente abili a ingegnarsi a fare ogni cosa.

I giovani costituiscono il vero miracolo di questa comunità con tante iniziative a livello intellettuale e culturale che fanno in modo che il paese rimanga aperto a tante speranze future.

Questa terra, piccolo centro agricolo, ha partorito tanti personaggi illustri e conosciuti in tutti i settori: dall'artigianato, all'imprenditoria, alla politica, al mondo ecclesiastico, al mondo delle professioni, alla cultura, alla musica, allo sport, all'associazionismo e al volontariato ecc.

Anche i giovani si distinguono sempre di più nelle loro attività e rappresentano il vero patrimonio della comunità.

Questo è un momento molto importante per un ragazzo messignadese ovvero Giuseppe Madafferi. Giuseppe era un ragazzino come tutti gli altri che custodiva un sogno enorme: riuscire a diventare da grande un parrucchiere. A solo tredici anni ha addobbato nel garage di casa un improvvisato salone con un solo specchio dove lui ha incominciato ad esercitarsi a tagliare e a sistemare i capelli agli amici. Crescendo ha avuto la possibilità di proseguire il suo sogno e infine ha completato il suo percorso di formazione diplomandosi dopo 5 anni all'accademia dei parrucchieri, dedicandosi in seguito anche all'insegnamento. Ha conseguito inoltre varie specializzazioni inerenti alla cura della barba e delle pettinature maschili, perfezionandosi sempre di più nel suo lavoro di parrucchiere esperto.

L'obiettivo di Giuseppe con grossi sacrifici si è quindi realizzato ed il nostro giovane compaesano dopo aver rifiutato di diventare il responsabile di un importante salone a Milano è riuscito finalmente ad aprire il suo splendido salone a Messignadi, chiamandolo BARBERIA MADAFFERI (il termine barberia in rispetto dell'antica tradizione) inaugurandolo il 10 ottobre del 2021 in via Giovanni Pascoli al numero civico 7.

In questo anno 2022 Giuseppe ha conseguito importanti riconoscimenti e traguardi tra questi:

CAMPIONE PROVINCIALE 2022, CAMPIONE REGIONALE 2022, tra i TOP 50 in Italia e quindi tra i migliori cinquanta parrucchieri in tutta Italia.

Ha vinto il Trofeo Fashion Week Mediterraneo 2022 con la specialità di sfumatura “Razor Fade”, si è esibito inoltre sul palcoscenico nazionale di AESTETICA NAPOLI e poi a Milano ha tagliato i capelli a tanti personaggi noti.

Vogliamo anche ricordare che il nostro Giuseppe lo scorso Natale ha tagliato i capelli ad un clochard incontrato per caso in una strada di Milano.

Adesso il suo nuovo sogno è quello di far conoscere e promuovere attraverso la sua passione, il suo impegno e il suo lavoro Messignadi e l'intera Calabria.


Giuseppe in breve tempo ha ricevuto tanti elogi e tanti premi. I suoi compaesani sono fieri e orgogliosi del suo successo e per il lustro che sta procurando al suo amato paesino Messignadi.

Noi tutti, Giuseppe, ti facciamo tantissimi auguri e complimenti, 

BRAVO CONTINUA COSI' SEI UN VANTO E UN ORGOGLIO PER IL NOSTRO PAESE!


GIUSEPPINA CONDELLO TUCCI


ha collaborato

MIRKO TUCCI


mercoledì 23 febbraio 2022

MESSIGNADI UNIVERSITAS O COMUNE

 


MESSIGNADI UNIVERSITAS O COMUNE

Il sito del Sistema Archivistico Nazionale riporta Messignadi come UNIVERSITAS dal secolo XIII al 1806 e poi COMUNE dal 1811 al 1865, così come anche diversi atti e documenti risalenti a quelle epoche. Il fatto è capire che cosa intendiamo con i termini UNIVERSITAS e COMUNE. In verità non ci sono prove che testimoniano che Messignadi sia mai stato completamente indipendente come COMUNE autonomo, anzi rispettivamente nel 1846 e nel 1867 si registrano due tentativi non andati a buon fine da parte della cittadinanza messignadese di affrancarsi dal comune superiore di Oppido Mamertina, ciò testimonia come Messignadi fosse a quei tempi sotto la giurisdizione oppidese. Tornando al termine COMUNE in realtà non indicherebbe l'odierna istituzione comunale, ma un'organizzazione d'origine medievale dove la cittadinanza di un centro abitato si riuniva in piazza in un'assemblea COMUNE (cioé l'UNIVERSITAS), qui si deliberava sulle norme statutarie e si eleggevano un sindaco e degli eletti che avevano il "potere esecutivo" assistiti da un gran consiglio o da un consiglio minore. Questo potrebbe essere il significato più corretto da attribuire all'espressione MESSIGNADI COMUNE: Messignadi aveva una propria UNIVERSITAS denominata poi COMUNE con cui gestiva autonomamente i propri affari pur rimanendo sotto l'amministrazione di Oppido, tale organizzazione di autogoverno civico (tecnicamente un SOTTOCOMUNE) nel villaggio è venuta meno con l'avvento del nuovo Regno d'Italia.

a cura di MIRKO TUCCI

in base alle informazioni tratte dalle seguenti fonti:

appunti per "MESSIGNADI nel tempo" di FILIPPO TUCCI

"I QUADERNI MAMERTINI" di ROCCO LIBERTI

"MESSIGNADI EDITO ED INEDITO" di GIUSEPPE LANDO

sabato 5 febbraio 2022

QUANDO FAUSTO LEALI SI RICORDO' DI MESSIGNADI

QUANDO FAUSTO LEALI SI RICORDO' DI MESSIGNADI


(
dal profilo Facebook di Mirko Tucci post del giorno 15 settembre 2020)

Ho visto che in quest'edizione del Grande Fratello Vip c'è tra gli altri il bravissimo cantante Fausto Leali, in passato molto noto. Mio papà Filippo una volta mi ha raccontato che negli anni '70 (se non ricordo male, io nemmeno esistevo) giunse a Messignadi a fare un concerto per una festa di paese proprio Fausto Leali, costui terminati i festeggiamenti s'intrattenne per tutta la nottata fino al mattino seguente. Qualche tempo dopo mio papà, a Roma per un congresso, prese il treno per Milano per poi tornare a Como, su quel treno la coincidenza volle che si sedette proprio accanto a Fausto Leali. I due si riconobbero quasi immediatamente e passarono tutto il tempo a parlare di Messignadi e della splendida spensierata notte passata a mangiare e a bere vino a casa di don Giacomo De Gori in compagnia anche di tanti altri paesani. Fausto rivelò a mio padre che mai aveva ricevuto in tutta la sua carriera un trattamento così caloroso ed accogliente da parte di una comunità e aggiunse che i Messignadesi sono fortunati perché pur non avendo tanto a disposizione possedevano tuttavia una cosa che da tante altre parti ormai mancava: una grandissima umanità che li portava ad amare veramente la vita. C'è di più: in conclusione disse scherzando che se Messignadi non fosse stato così lontano si sarebbe anche lui trasferito lì. Arrivati alla stazione ferroviaria di Milano i due si congedarono e Fausto che allora abitava a Monza invitò mio padre ad andare un giorno a casa sua a prendere un aperitivo. Sono trascorsi tanti anni da quel momento purtroppo mio padre e don Giacomo De Gori non ci sono più ed io non ho alcun contatto col signor Leali, peccato sarebbe stato interessante poter aggiungere altri particolari su quella notte messignadese decisamente fuori dal comune.

MIRKO TUCCI

sabato 29 gennaio 2022

Dedicato a Rocco Longo

Dal gruppo Facebook "MESSIGNADI nel tempo e nel mondo", post del giorno 27 gennaio 2022


DEDICATO A ROCCO LONGO

Ieri sera proprio alla vigilia della Giornata Internazionale della Memoria è venuto a mancare un grande protagonista della Storia messignadese che ha prestato il suo contributo attivo alla Storia d'Italia, all'età di 101 anni si è spento il signor ROCCO LONGO. Soldato dell'esercito italiano prima e partigiano poi ha dato prova di forte coraggio e di umanità combattendo e rimanendo ferito durante la Seconda Guerra Mondiale. Uomo buono, umile, operoso, sempre garbato con ognuno, a Messignadi da lui abbiamo tutti imparato importanti lezioni di vita in particolare che occorre affrontare le cose con semplicità e gentilezza per potersi innamorare della vita nonostante le avversità. Grazie infinite ROCCO per quello che ci hai saputo donare in questi anni, nel profondo del nostro cuore ci sarà sempre uno spazio dedicato a te. La community "MESSIGNADI nel tempo e nel mondo" rende grandissimo onore al signor ROCCO LONGO, con immensa commozione si unisce al dolore della vedova signora NAZZARENA e di tutti i familiari (soprattutto i nipoti) che l'hanno tanto amato e voluto bene.

MIRKO TUCCI e GIUSEPPINA CONDELLO TUCCI

domenica 17 ottobre 2021

Ricordando il compagno Francesco Zimbè

 


RICORDANDO IL COMPAGNO FRANCESCO ZIMBE'

Io Francesco Zagari classe 1937 nel 1950 scelsi di diventare apprendista sarto e così sono andato a fare pratica presso il maestro Giosafatte Reitano (mastro Geso) il quale lavorava in una stanza a piano terra di circa 16 metri quadri in piazza Salvatore Rosa. In questa sartoria ho conosciuto Francesco Zimbè suocero di mastro Geso, egli era un uomo di statura media (circa 170 cm) con i capelli bianchi che aveva la sua scrivania in un lato della stanza dove era stata attivata la camera del lavoro della CGIL. Il suo ideale politico era il Partito Socialista Italiano, uomo di non tanta cultura ma dotato di alto talento e forte carattere col tempo aveva acquistato fiducia all'interno del partito al punto di essere mandato in giro per la piazze della Calabria a fare comizi nei periodi elettorali. I contadini si recavano da lui per chiedergli di difendere i loro diritti davanti ai padroni che non intendevano pagarli a dovere così fu nominato segretario di zona con il compito di organizzare riunioni e assemblee nei vari paesi vicini, io stesso fui nominato da lui segretario amministrativo giovanile.

Nell'anno 1957 organizzò un nucleo di lavoratori agricoli di circa cento persone, questi con più bandiere rosse, una bandiera italiana tricolore e i simboli della falce e martello dopo essersi radunati e cantando “Bandiera rossa” marciarono prima nel paese e poi occuparano il fondo non coltivato “bosco Farone” il cui proprietario era il signor Michele Melico. In quel momento passava di lì Giuseppe Cartellare, contadino e maestro suonatore di zampogna che con il suo strumento musicale allietava le feste natalizie, questo osservando quanto stava accadendo cominciò a comporre questa caratteristica filastrocca: “Con Zimbè capotesta Messignadi era in festa, con grido e con rumore andiamo a occupare il bosco Farone, mastro Paolo felice e ardente non tira più spago con i denti, Cicco Surace tutto incanito vuole a parte del castanito, Masi Caia tutto contento prendi la parte del parmento risponde Mico di Leo questa parte la voglio ieo. Interviene Rocco Canale le parti si fanno tutti uguale...”

Francesco Zimbè uomo di grande tenacia continua la sua lotta politica a favore dei lavoratori, accetta qualunque sfida in primo piano sacerdoti ed esponenti dei ceti alti, è stato definito per la sua parlantina la lingua di San Paolo. Non venne mai candidato nelle liste politiche, nella sua sezione si contavano ben 120 tesserati ma erano ancora paurosi che i socialcomunisti si mangiassero i bambini. Nelle elezioni governative risultarono solo 14 voti e lui con grande grinta invitò i suoi compagni nella sezione a festeggiare (a differenza dei vittoriosi democratici cristiani) e qui si prese la sua rivincita: visto che a quel festeggiamento arrivarono tantissime persone in più rispetto ai 14 elettori nel meglio della serata spense la luce all'improvviso e mandò tutti a casa a colpi di bastone. Non si arrese mai, lottò con passione per i suoi ideali fino agli ultimi giorni della sua vita. Il funerale di Francesco Zimbè fu allietato da canti e bandiere rosse e vi parteciparono diversi politici provinciali che fecero discorsi d'elogio dei suoi grandi meriti.

Ciò che vi ho appena raccontato è solo una minima parte, ci sarebbero ancora moltissime cose da dire su quest'uomo straordinario.

FRANCESCO ZAGARI

(ha collaborato Mirko Tucci)

mercoledì 28 luglio 2021

Artisti messignadesi

 



ARTISTI MESSIGNADESI


Seguo con piacere due artisti di Messignadi che hanno la musica nel DNA e si esprimono magistralmente, nel loro modo di porgersi al pubblico presentano repertori completamente diversi. Oltre alla musica coltivano il dono dell'incanto della poesia e si approcciano al pubblico con semplicità come solo i veri grandi sanno fare.

Giuseppe, giovane musicista e cantautore, con il suo timbro di voce dolce e graffiante richiama il grande Edoardo Bennato, i testi delle sue canzoni sono intellettuali e profondi tanto da farci riflettere sul mondo attuale: la sua musica, la sua voce e la sua poesia si fondono in un crescendo eccezionale. I suoi inizi sono stati il corno francese suonato nella banda del paese per poi approdare al punk rock e infine maturare con un rock vivace e impegnato.

Francesco eclettico e poliedrico, uomo pieno di interessi e passioni, figlio d'arte ha ereditato tantissimi pregi tra questi la musica. Artista in tutte le sue sfumature padroneggia tutti gli strumenti musicali e li elabora a suo piacimento. Il meraviglioso pianoforte che Francesco suona sfiorando e accarezzando in modo divino i tasti ci fa gustare sia bellissime melodie che riportano indietro nel tempo sia splendidi componimenti contemporanei. Il maestro, passa senza difficoltà da uno strumento all'altro, in particolare anche la sua chitarra ci trasmette particolari intense emozioni.

Giuseppe e Francesco siete gli eroi musicali messignadesi di questo difficile periodo, sono convinta che con la vostra bravura e il vostro entusiasmo potete valicare la Calabria per volare sempre più in alto.


GIUSEPPINA CONDELLO TUCCI