martedì 23 ottobre 2012

La Madre violata


LA MADRE VIOLATA

Senza parole. In molti, in moltissimi, siamo rimasti muti, attoniti ed increduli nel vedere e nel leggere tutte le oscenità che barbari incivili hanno scritto nel sito dedicato alla Madonna di Polsi. Un gesto, questo, che non può trovare giustificazione neanche nella follia delirante che ha animato gli autori. Atto sicuramente dissacratorio nei confronti dei fedeli, ma anche attentato alla storia, alle tradizioni e alla civiltà di una intera Regione, che da tempo immemorabile, si riconosce nel culto della Madonna della Montagna. Una violenza sconcia e meschina che ha imbrattato di “lordume” lo spazio dedicato alla preghiera ed alle riflessioni di natura strettamente religiosa. E’ ripugnante  il solo pensiero che molti bambini, tante ragazze, molte madri e nonne abbiano potuto leggere frasi e parole tanto orribili, delle quali ignoravano persino l’esistenza. Tralascio, poi, gli epiteti riservati alla Madonna, alla quale  è stata fatta una odiosa violenza, quasi a voler negare i suoi attributi salvifici  di Madre amata e  venerata. Un episodio grave, increscioso ed incivile del quale sono vittime non solo i credenti, ma anche quanti professano altre religioni o non ne professano alcuna. Si perché, a parte la blasfemia che comunque è un reato (art.724 CP), è   evidente l’attacco alla libertà religiosa così come sancita dall’art.19 della Costituzione della Repubblica Italiana che recita testualmente “Tutti hanno diritto di professare liberamente la loro fede religiosa in qualsiasi forma, individuale o associata, di farne propaganda e di esercitarne in privato o in pubblico il culto, purchè non si tratti di riti contrari al buon costume”. La circostanza di “appropriarsi”  indebitamente e mendacemente di un sito dichiaratamente religioso e riempirlo di parolacce, rappresenta al di là di ogni dubbio la violazione del diritto a professare il proprio credo religioso. Se così è, quale Autorità Istituzionale è preposta a vigilare ed a garantire i diritti inalienabili dei cittadini ? Poiché questa non è la prima “bravata” di questo fantomatico gruppo (e probabilmente non sarà neanche l’ultima) e non ci risulta nessun tipo di intervento né da parte delle “autorità  competenti”(nonostante le reiterate denunce), né da parte di Facebook che, operando in Italia, dovrebbe quantomeno impegnarsi a far rispettare i diritti più elementari. E’ forse ,però, pretendere troppo da una Europa che stenta a riconoscere le proprie radici cristiane, da un’Italia pervasa da anticlericalismo strisciante, da una classe politica buona soltanto a far passerella  alle processioni. E allora ? E’ questo il momento dell’assunzione delle proprie responsabilità. I messignadesi hanno legami profondi ed ancestrali con Polsi, hanno avuto l’onore di ospitare la  statua della Madonna della Montagna, hanno onorato la Santa Croce di Polsi portandola in processione nel paese, hanno sottoscritto il gemellaggio tra la comunità di Messignadi e quella di Polsi. Sono ,quindi, nostri fratelli quelli gravemente offesi, ai quali è giusto far pervenire la nostra solidarietà. E desideriamo farlo senza timori e senza riserve. Siamo con loro ai piedi della Santa Madre, per restituirle dignità, decoro e ripagarla con la nostra devozione  della violenza subita.

FILIPPO TUCCI
Messignadi 23 ottobre 2012