venerdì 14 dicembre 2012

Mons. Giuseppe Lando, un grande messignadese

Ricordare la figura e l’opera di Giuseppe Lando, in occasione della sua scomparsa, corrisponde ad un atto di doveroso omaggio verso un uomo, che si è distinto nell’impegno pastorale, nelle attività culturali e nella dedizione  verso coloro, che dalla vita hanno avuto poco o niente. Egli era umile e mansueto, ma forte nelle sue convinzioni e nelle sue decisioni. Di tutto ciò, la sua vita è stata una testimonianza straordinaria. Era nato nel nostro piccolo paese  il primo agosto del 1916, anno in cui si svolgeva la prima guerra mondiale (1915-1918) e, conseguentemente la sua infanzia fu condizionata dalle brutture che caratterizzano i periodi bellici e post bellici : famiglie che perdono qualche congiunto, bambini che diventano orfani, reduci che tornano invalidi , indigenza diffusa ,ecc. In questo contesto, anche se la sua famiglia poteva considerarsi agiata e non coinvolta direttamente dal disastro  della guerra, il piccolo Giuseppe ebbe il primo germoglio di una chiamata e di una missione che si sarebbe rafforzata e sviluppata nel prosieguo della sua vita. Fu così che  nel 1926, a dieci anni appena compiuti,  varcò la soglia del Seminario Vescovile di Oppido Mamertina, per avviarsi a diventare sacerdote. Nel decennio compreso tra il 1920 ed il 1930, molti ragazzi messignadesi andarono in seminario e ben quattro tra loro divennero sacerdoti ( nel 1920 Carlo Laganà, nel 1926 Giuseppe Lando, nel 1928 Alessandro Audino, nel 1930 Antonino Pardo).  Giuseppe Lando, in seminario, ebbe modo di conoscere e studiare la vita dei Santi e probabilmente fu affascinato da quella di San Filippo Neri, il Santo “gioioso” che radunava attorno a se i ragazzi di strada e li avviava al catechismo. Da qui nacque la decisione di una scelta che lo portò a lasciare i corsi  di studio in seminario, per entrare nella Congregazione degli Oratoriani, fondata proprio da S. Filippo Neri, della quale divenne membro nel 1938. Ebbe la consacrazione sacerdotale  l’11 luglio del 1943. Dal 1947  la città di Guardia Sanframondi divenne la sede definitiva del suo apostolato e della sua missione, dedicandosi anche all’insegnamento nelle scuole pubbliche. Padre Giuseppe Lando fu uomo di grande cultura ed ha scritto saggi, poesie, biografie,ecc. Per questo suo impegno ha avuto moltissimi riconoscimenti nazionali ed internazionali ed è stato Accademico di importanti istituzioni letterarie.  Un particolare riconoscimento gli è stato attribuito  per aver contribuito a diffondere i valori di Pace, Giustizia e Fratellanza fra i Popoli e, ne sono certo, era questo il “premio” che lo ha maggiormente gratificato, perché Padre Lando è sempre stato uomo di pace sia tra i popoli, che tra le persone. Eppure, nonostante la mole dei suoi molteplici impegni,  trovava sempre lo spazio per una visita, a volte fugace, alla “sua terra natia” che, come Lui stesso a volte ripeteva, era protettiva come una mamma e rigeneratrice  delle forze fisiche e mentali. Fintanto che la salute e l’età glielo permisero, non ha mai mancato di fare le sue vacanze a Messignadi e di essere presente alla festa del Protettore S .Vincenzo. Non si pensi però a vacanze “oziose”, la sua giornata era piena di attività. Celebrazione della Santa Messa tutte le mattine alle 8, poi sul sagrato della chiesa si intratteneva con le persone che lo attendevano,  interessandosi dei loro problemi e chiedendo notizie sui loro parenti. Se per caso veniva a conoscenza di qualcuno ammalato, non mancava di andare a visitarlo e portare il suo conforto. Il pomeriggio, insieme a tanti giovani e ragazzi, lunghe passeggiate o per il paese o nei luoghi dove era cresciuto. Si interessava di tutto e di tutti e, di certo, non mancavano i benevoli rimbrotti e lo sprone a fare di più e meglio soprattutto per il paese. Quando casualmente si trovava a Messignadi partecipava alle celebrazioni religiose, si trattasse di battesimi, cresime o prime comunioni non aveva importanza; tanta era la sua voglia di sentirsi parte delle comunità locale. Tra l’altro,  fece restaurare, a sue spese, l’edicola della Figurella e poi la riconsacrò con una  cerimonia solenne. Il suo amore per il nostro paese lo portò a scrivere l’ interessante libro “Messignadi edito ed inedito” , nel quale, per primo, ha descritto quel poco di storia conosciuta , gli usi e costumi della nostra gente, le nostre tradizioni. E’ stata la prima volta che Messignadi ha avuto l’onore di avere un libro in dedica: tanto potè l’amore verso il proprio paese che animava questo nostro grande e illustre  concittadino.  Padre Lando ci lascia in eredità l’alto esempio di una vita spesa verso gli altri senza nulla chiedere per se stesso. A Lui bastava solo  il sorriso di un bambino felice, per sentirsi  ripagato di ogni sacrificio.
FILIPPO TUCCI

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