mercoledì 21 agosto 2024

PAGINA DI UN DIARIO

 


PAGINA DI UN DIARIO

Ero una bambina, ricordo con gioia le feste organizzate in onore di San Vincenzo Ferreri. La mia mamma, per l'occasione, mi faceva indossare il vestitino nuovo, cucito dalla Geraldina a Oppido Mamertina, tra i capelli mi metteva un fiocchetto ed ero pronta per la santa messa delle ore undici e la processione serale. Tutti i bambini e i grandi appartenenti all'Azione cattolica sfilavano davanti alla statua del santo, dopo le autorità di quel periodo, poi c'era la banda musicale e infine veniva tutto il popolo messignadese. In silenzioso raccoglimento si procedeva per le vie del paese, ogni tanto la signorina Lando innalzava canti e lodi. Dai balconi le persone inserivano al dito di San Vincenzo banconote e oro. Partecipare a tutte le funzioni religiose che man mano si svolgevano mi dava immensa felicità. I parenti (tra cui mio nonno Luigi) che presenziavano, le bancarelle, le giostre, i giganti, le luminarie, il palco in piazza Salvatore Rosa erano per noi piccoli un sogno che veniva realizzato guardandolo con gli occhi dell'innocenza. La serata si concludeva con il concerto della banda di Francavilla Fontana, il direttore d'orchestra eseguiva brani classici che i presenti gradivano e apprezzavano molto. Nell'intervallo mi davano il compito di salire sul palco con un mazzo di fiori e di ripetere ad alta voce al direttore d'orchestra: “Il popolo di Messignadi vi offre questo mazzo di fiori”, frase che ancora mi è rimasta impressa. La nottata si concludeva con i fuochi artificiali e la cosiddetta “cascia infernale”. Non è cambiata la prassi, le festività in onore di San Vincenzo nel corso degli anni sono divenute una vera e propria tradizione da rispettare. Grandi avvenimenti religiosi quest'anno si sono susseguiti: bellissimi festeggiamenti organizzati con maestria e destrezza da un comitato giovane, presieduto da Francesco Riganò con l'attenta collaborazione del nostro parroco don Francesco De Felice.

GIUSEPPINA CONDELLO TUCCI