AMO IL MIO PAESE
C'era una volta Messignadi, piccolo centro della Piana di Gioia Tauro, frazione del comune di Oppido Mamertina. Immerso fra ulivi secolari, molto grazioso, con tante caratteristiche naturali e culturali. Un paese molto fiorente, con piccole imprese e piccole aziende che crescevano giorno dopo giorno donando lavoro e soddisfazione a tante famiglie. I suoi abitanti vivevano sereni e tranquilli, coltivando i campi e i terreni circostanti che davano loro benessere e profitto. Le abitudini oggi dei miei compaesani e la qualità della vita sono cambiate e si sono evolute. Messignadi oggi è divenuto un agglomerato di belle casa, belle ville, opere artistiche con rioni storici risalenti addirittura al Medioevo, intatte nel suo fascino dove il tempo sembra essersi fermato. Ma nel mio bel paesino oggi tante esigenze e diversi bisogni primari sono carenti: gli esercizi commerciali in generale, l'ufficio postale -non sempre gli errori si ripetono-, una piccola biblioteca e un'associazione culturale per i nostri artisti che si vogliono esibire: dalla musica all'arte, dalla poesia alla recitazione. Nonostante tali mancanze siamo orgogliosi di tutto quello che finora è stato fatto e di tutto ciò attualmente abbiamo a nostra disposizione. Gli anziani, le casalinghe e i giovani si sentono a disagio poiché sono costretti a valicare incessantemente i confini del loro paese per una qualsiasi necessità. I tempi sono cambiati: le tasse, il carovita e i pochi soldi che circolano costringono a malincuore i nostri compaesani a non investire e a non avere iniziative compatibili con le loro professioni o con le loro attitudini, non incrementando così le attività economiche e sociali. Spero vivamente e mi auguro che i politici sia a livello regionale e sia a livello locale possano incentivare finanziariamente le iniziative dei residenti così da rendere il nostro centro abitato più autonomo ed efficiente. Perdonatemi se mi sono intrufolata sfiorando un argomento molto delicato e importante. Sono una di voi, messignadese nata e cresciuta, mi rendo conto quando sono al paese delle difficoltà che sono presenti. “MESSIGNADI nel tempo” si augura che il nostro bel paesino ritorni agli allori di “C'era una volta” e che i desideri della nostra comunità divengano realtà.
Con simpatia.
GIUSEPPINA CONDELLO TUCCI