Ricordare la figura e l’opera di
Giuseppe Lando, in occasione della sua scomparsa, corrisponde ad un atto di
doveroso omaggio verso un uomo, che si è distinto nell’impegno pastorale, nelle
attività culturali e nella dedizione
verso coloro, che dalla vita hanno avuto poco o niente. Egli era umile e
mansueto, ma forte nelle sue convinzioni e nelle sue decisioni. Di tutto ciò,
la sua vita è stata una testimonianza straordinaria. Era nato nel nostro
piccolo paese il primo agosto del 1916,
anno in cui si svolgeva la prima guerra mondiale (1915-1918) e,
conseguentemente la sua infanzia fu condizionata dalle brutture che
caratterizzano i periodi bellici e post bellici : famiglie che perdono qualche
congiunto, bambini che diventano orfani, reduci che tornano invalidi ,
indigenza diffusa ,ecc. In questo contesto, anche se la sua famiglia poteva
considerarsi agiata e non coinvolta direttamente dal disastro della guerra, il piccolo Giuseppe ebbe il
primo germoglio di una chiamata e di una missione che si sarebbe rafforzata e
sviluppata nel prosieguo della sua vita. Fu così che nel 1926, a dieci anni appena compiuti, varcò la soglia del Seminario Vescovile di
Oppido Mamertina, per avviarsi a diventare sacerdote. Nel decennio compreso tra
il 1920 ed il 1930, molti ragazzi messignadesi andarono in seminario e ben
quattro tra loro divennero sacerdoti ( nel 1920 Carlo Laganà, nel 1926 Giuseppe
Lando, nel 1928 Alessandro Audino, nel
1930 Antonino Pardo). Giuseppe Lando, in
seminario, ebbe modo di conoscere e studiare la vita dei Santi e probabilmente
fu affascinato da quella di San Filippo Neri, il Santo “gioioso” che radunava
attorno a se i ragazzi di strada e li avviava al catechismo. Da qui nacque la
decisione di una scelta che lo portò a lasciare i corsi di studio in seminario, per entrare nella
Congregazione degli Oratoriani, fondata proprio da S. Filippo Neri, della quale
divenne membro nel 1938. Ebbe la consacrazione sacerdotale l’11 luglio del 1943. Dal 1947 la città di Guardia Sanframondi divenne la
sede definitiva del suo apostolato e della sua missione, dedicandosi anche
all’insegnamento nelle scuole pubbliche. Padre Giuseppe Lando fu uomo di grande
cultura ed ha scritto saggi, poesie, biografie,ecc. Per questo suo impegno ha
avuto moltissimi riconoscimenti nazionali ed internazionali ed è stato
Accademico di importanti istituzioni letterarie. Un particolare riconoscimento gli è stato
attribuito per aver contribuito a
diffondere i valori di Pace, Giustizia e Fratellanza fra i Popoli e, ne sono
certo, era questo il “premio” che lo ha maggiormente gratificato, perché Padre
Lando è sempre stato uomo di pace sia tra i popoli, che tra le persone. Eppure,
nonostante la mole dei suoi molteplici impegni, trovava sempre lo spazio per una visita, a
volte fugace, alla “sua terra natia” che, come Lui stesso a volte ripeteva, era
protettiva come una mamma e rigeneratrice
delle forze fisiche e mentali. Fintanto che la salute e l’età glielo
permisero, non ha mai mancato di fare le sue vacanze a Messignadi e di essere
presente alla festa del Protettore S .Vincenzo. Non si pensi però a vacanze “oziose”,
la sua giornata era piena di attività. Celebrazione della Santa Messa tutte le
mattine alle 8, poi sul sagrato della chiesa si intratteneva con le persone che
lo attendevano, interessandosi dei loro
problemi e chiedendo notizie sui loro parenti. Se per caso veniva a conoscenza
di qualcuno ammalato, non mancava di andare a visitarlo e portare il suo
conforto. Il pomeriggio, insieme a tanti giovani e ragazzi, lunghe passeggiate
o per il paese o nei luoghi dove era cresciuto. Si interessava di tutto e di
tutti e, di certo, non mancavano i benevoli rimbrotti e lo sprone a fare di più
e meglio soprattutto per il paese. Quando casualmente si trovava a Messignadi
partecipava alle celebrazioni religiose, si trattasse di battesimi, cresime o
prime comunioni non aveva importanza; tanta era la sua voglia di sentirsi parte
delle comunità locale. Tra l’altro, fece
restaurare, a sue spese, l’edicola della Figurella e poi la riconsacrò con una cerimonia solenne. Il suo amore per il nostro
paese lo portò a scrivere l’ interessante libro “Messignadi edito ed inedito” ,
nel quale, per primo, ha descritto quel poco di storia conosciuta , gli usi e
costumi della nostra gente, le nostre tradizioni. E’ stata la prima volta che
Messignadi ha avuto l’onore di avere un libro in dedica: tanto potè l’amore verso
il proprio paese che animava questo nostro grande e illustre concittadino.
Padre Lando ci lascia in eredità l’alto esempio di una vita spesa verso gli altri senza nulla chiedere per se stesso. A Lui
bastava solo il sorriso di un bambino
felice, per sentirsi ripagato di ogni
sacrificio.
FILIPPO TUCCI
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