LA MIA GENTE
Se fossi un'artista, vorrei fare la pittrice naif, certamente una cosa inusuale, ma non per questo priva di significato e di interesse artistico. Dipingere il quadro del mio paese con la sua gente, riscoprire valori assoluti, che si esprimono in maniera naturale. Le emozioni per quel periodo riescono a suscitare una forte carica e delle stimolanti sensazioni, in un contesto di estrema semplicità. La tela naif che vorrei dipingere nella dimensione che ognuno di noi può ritrovare nei recessi più reconditi della memoria, nei richiami struggenti alla nostra infanzia e alla sua primitiva e selvaggia bellezza. Ricordi e memorie ancora fresche di una donna nostalgica dei tempi remoti, vissuti pienamente con la spensieratezza, curiosità e gioia del periodo. Le abitudini e il tenore della vita erano diversi, semplici e genuini: socializzare, aiutare e farsi compagnia erano doveri e virtù dei miei compaesani. Il mio piccolo e grazioso paese accoglieva tutti come suoi figli, formando un'unica immensa famiglia. I suoi paesani dediti al lavoro e alle famiglie, immersi nei loro doveri quotidiani andavano avanti con orgoglio e volontà in tutto quello che la società poteva offrire. La vita scorreva lenta e le giornate, vissute pienamente con intensità, davano la forza di volontà di continuare con la semplicità che li ha sempre contraddistinti. I punti deboli, le caricature e i soprannomi erano le caratteristiche che venivano sempre evidenziate. Le stradine e le viuzze spesso erano affollate, gli anziani seduti sul poggiolo o sui gradini delle vecchie case conversavano tra di loro. I bambini rallegravano le vie con il loro vociare, allietando nel frattempo i dintorni con i loro semplici giochi. Il quadro naif che ho citato prima voleva testimoniare i pregi e le peculiarità di quei tempi con i nostri personaggi in un modo diverso, naturale e caratteristico. Tornare indietro nel tempo, la gioia di vivere e crescere, raccontare di Messignadi è semplicemente straordinario e appagante, si potrebbe scrivere un volume ma ci accontentiamo per il momento di qualche rigo.
GIUSEPPINA CONDELLO TUCCI
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