lunedì 26 agosto 2024

PELLEGRINAGGIO A POLSI 2024

 


PELLEGRINAGGIO A POLSI 2024


Come ogni anno la comunità messignadese si prepara in questo periodo ad andare a Polsi. La nostra gente è molto devota alla Madonna, tempo or sono è venuta Lei in mezzo a noi. Molti chilometri separano il nostro paese da Polsi, situato in una vallata aspromontana, impervia e difficoltosa da raggiungere. La Madonna ha voluto che la sua dimora fosse lì, in mezzo a quella montagna. Sentieri montuosi, scoscese e tortuose sono le difficoltà che i fedeli dovranno affrontare appiedati per raggiungerla e omaggiarla. Ci si avvia di sera, il tragitto da percorrere è lungo, si innalzano a Lei canti e preghiere. Ogni tanto qualche breve sosta e si continua il cammino tracciato fino a raggiungere il santuario dove la Madonna, la nostra madre celeste, li sta aspettando. Una calca umana si affolla intorno a Lei, vuole toccarla e salutarla. La stanchezza piano piano si affievolisce e in silenzioso raccoglimento i pellegrini seguono la santa messa, chiedendo umilmente alla Santa Vergine le grazie a loro necessarie. La visita a Maria di Polsi volge al termine, quindi con grande rammarico e tristezza ci si prepara a ritornare a casa. Dopo una breve sosta per un fugace rifocillamento si riprende la via del ritorno, i pellegrini sono stanchi, ma felici per l'opportunità che hanno avuto. Ringraziano la Santa Vergine offrendole i sacrifici che hanno fatto per raggiungerla calcando montagne e sentieri pericolosi e si augurano di poter ritornare l'anno prossimo.


GIUSEPPINA CONDELLO TUCCI

mercoledì 21 agosto 2024

PAGINA DI UN DIARIO

 


PAGINA DI UN DIARIO

Ero una bambina, ricordo con gioia le feste organizzate in onore di San Vincenzo Ferreri. La mia mamma, per l'occasione, mi faceva indossare il vestitino nuovo, cucito dalla Geraldina a Oppido Mamertina, tra i capelli mi metteva un fiocchetto ed ero pronta per la santa messa delle ore undici e la processione serale. Tutti i bambini e i grandi appartenenti all'Azione cattolica sfilavano davanti alla statua del santo, dopo le autorità di quel periodo, poi c'era la banda musicale e infine veniva tutto il popolo messignadese. In silenzioso raccoglimento si procedeva per le vie del paese, ogni tanto la signorina Lando innalzava canti e lodi. Dai balconi le persone inserivano al dito di San Vincenzo banconote e oro. Partecipare a tutte le funzioni religiose che man mano si svolgevano mi dava immensa felicità. I parenti (tra cui mio nonno Luigi) che presenziavano, le bancarelle, le giostre, i giganti, le luminarie, il palco in piazza Salvatore Rosa erano per noi piccoli un sogno che veniva realizzato guardandolo con gli occhi dell'innocenza. La serata si concludeva con il concerto della banda di Francavilla Fontana, il direttore d'orchestra eseguiva brani classici che i presenti gradivano e apprezzavano molto. Nell'intervallo mi davano il compito di salire sul palco con un mazzo di fiori e di ripetere ad alta voce al direttore d'orchestra: “Il popolo di Messignadi vi offre questo mazzo di fiori”, frase che ancora mi è rimasta impressa. La nottata si concludeva con i fuochi artificiali e la cosiddetta “cascia infernale”. Non è cambiata la prassi, le festività in onore di San Vincenzo nel corso degli anni sono divenute una vera e propria tradizione da rispettare. Grandi avvenimenti religiosi quest'anno si sono susseguiti: bellissimi festeggiamenti organizzati con maestria e destrezza da un comitato giovane, presieduto da Francesco Riganò con l'attenta collaborazione del nostro parroco don Francesco De Felice.

GIUSEPPINA CONDELLO TUCCI

sabato 3 agosto 2024

240° ANNIVERSARIO DEL RITROVAMENTO DELLA STATUA DI SAN VINCENZO FERRERI

 


240° ANNIVERSARIO DEL RITROVAMENTO DELLA STATUA DI SAN VINCENZO FERRERI

I preparativi per la grande festa del nostro santo, San Vincenzo Ferreri, venerato e tanto amato dal popolo messignadese, stanno per essere ultimati. Le solenni celebrazioni e i festeggiamenti quest'anno assumono un'importanza particolare, poiché ricorre l'anniversario del ritrovamento della statua lignea del santo, risalente alla prima metà del 1500, opera di un artista napoletano, ritrovata nell'anno 1784. Le macerie del convento domenicano, dedicato a Santa Maria della Palomba, distrutto e raso al suolo dal disastroso sisma del 1783 che ha seminato morte e rovine, ha ridato alla luce la bellissima statua di San Vincenzo. Rinvenuta casualmente da alcuni contadini del posto in località Spilinga della contrada “Filesi” durante degli scavi, L'effigie miracolosamente e prodigiosamente intatta nel suo splendore è stata portata in paese e deposta nella chiesa parrocchiale come anche l'antica campana che fu del convento. Il Santo miracoloso venuto dalla Spagna venerato dal popolo messignadese rappresenta la rinascita ma anche la storia triste e tragica causata dal terremoto. La devozione dei compaesani è tanta, e molti dei nostri emigrati rientrano ogni anno al paese per rendere omaggio e professare il loro culto al grande santo spagnolo Vincenzo Ferreri. Molti testi sono stati dedicati a lui, al santo protettore di Messignadi. Raccontano le origini del culto di San Vincenzo Ferreri mettendo in evidenza la vita del santo che è voluto rimanere in mezzo a noi, la sua gente, aiutandoci nelle grandi difficoltà della vita. Per questo noi lo ringraziamo innalzando a lui lodi, onore e gloria.

GIUSEPPINA CONDELLO TUCCI