Donna Cornelia Capuano
secondo i documenti (tratto da “Messignadi” di Rocco Liberti)
Il 20 giugno 1735 venne a morte don
Giulio Capuano, di nobile famiglia oppidese. La moglie, donna
Plagidia Mare, abitante a Messignadi, volendo maritare
convenientemente la loro unica figlia, la quattordicenne donna
Cornelia e forte dell’accettazione da parte di questa e del fatto
che il defunto consorte, con l’ultimo testamento, aveva stabilito
che la rampolla dovesse convolare a nozze soltanto con persone
forestiere, tra i tanti partiti che le si offrivano, scelse il barone
di Cropani, don Basilio Fiore. Avviato il contratto matrimoniale, la
stessa -però- non potè condurlo a buon fine, in quanto il 31
ottobre venne “assediata” e la ragazza per ordine del principe di
Cariati, portata in casa del suo agente Gregorace, a Seminara, con la
plateale scusa di voler esplorare la volontà della ragazza, datosi
che avrebbe meritato sponsali più di rilievo. Questi i i fatti
rapportati in data 7 novembre al notaio da donna Plagidia, la quale
protestandosi infinite volte ed imputando l’azione a qualche
”persona di capriccio” , assicurava che a tutto l’operato non
era estraneo lo zampino di don Domenico Grillo Caracciolo di Oppido,
parente tra l’altro del Gregorace, notorio pretensore di far
matrimonio tra suo figlio don Lorenzo, con sua figlia donna Cornelia.
Il Grillo che aveva fiutato per l’erede l’opportunità di
accaparrarsi una pingue dote, non aveva lesinato minacce e lusinghe.
Queste venivano blandite dalla figlia donna Lella Grillo, che
risultava recarsi spesso a Seminara a fare visita a donna Cornelia,
che era da considerarsi oramai una prigioniera. Quello che non si sa
è con chi ha convolato a nozze donna Cornelia, è certo però che
non sposò l’oppidese don Lorenzo Grillo.
(da “Messignadi” di Rocco Liberti)
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